Omicidio a Linköping

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Non si tratta della notizia di un fatto di sangue che possiamo leggere purtroppo quasi ogni giorno qui in Svezia.

Si tratta invece dell’omicidio del 1995 avvenuto a Linköping di una giovane ragazza svedese di origini irachene di 21 anni Sargonia Dankha.

Un classico “cold case” che da 28 anni lega la Svezia all’Italia.

La ragazza sparì nel nulla nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995. E da allora non è stata mai più trovata.

Fin da subito i sospetti si concentrarono su un italiano, all’epoca dei fatti 45enne, titolare di un ristorante in Svezia, con il quale la ragazza intratteneva una relazione altalenante e difficile. Sargonia aveva più volte denunciato l’uomo sia per minacce telefoniche che per aggressione. Ma questo non fu sufficiente per fermarlo. Preso dalla gelosia nei confronti della giovane donna, il pizzaiolo le chiese un ultimo appuntamento, che le fu fatale. Secondo gli inquirenti, infatti, quel 13 novembre del 1995, ultimo giorno in cui fu vista viva, la ragazza venne uccisa, smembrata nella cucina del ristorante dell’uomo, che ne fece sparire il corpo, e lo gettò in una stazione dei rifiuti fuori Linköping. Nel corso delle indagini, infatti, i poliziotti svedesi trovarono sangue e capelli della donna nel suo appartamento e nel bagagliaio di una Ford Escort rossa che poteva essere ricondotta a lui. Tutti elementi che fecero pensare ad un omicidio e che, nel 1995, portarono l’uomo in carcere. Ma, nel 1966 venne rilasciato perchéé in Svezia non si può riconoscere la responsabilità penale se non viene ritrovato il corpo della vittima.

Nello stesso anno l’uomo abbandonò la Svezia, dove pure aveva dei figli, tornò in Italia, stabilendosi a Sanremo dove si rifece una vita con una nuova compagna e per lungo tempo lavorò come pizzaiolo in un locale del centro cittadino.

L’inchiesta in Svezia aveva messo in evidenza il fatto che l’assassino fosse quell’uomo che ora è stato arrestato in Italia. Molti pubblici ministeri in Svezia avevano esaminato i documenti durante gli anni e furono molto vicini ad accusarlo diverse volte. Ma ci fu sempre stata una piccola parte mancante. E l’uomo stesso fornì sempre spiegazioni che non fu possibile confutare completamente.

Ma a famiglia di Sargonia Dankha non si è mai arresa alla scomparsa della ragazza e circa un anno fa ha sporto denuncia alla Procura di Imperia tramite un legale di Milano. Ora l’uomo è stato arrestato e dovrà fornire le sue spiegazioni al Procuratore di Imperia che contro di lui avrebbe raccolto prove schiaccianti per l’accusa di omicidio volontario aggravato da vili e futili motivi e soppressione di cadavere.

Massimo Apolloni
Foto di kalhh da Pixabay