I godis sono il male.

È quasi una contraddizione visto che in svedese la parola “godis”, abbreviazione di “godsaker”, in italiano vuol dire cose buone. I godis sono qualsiasi tipo di caramella, cioccolatino o dolcetto di piccole dimensioni che presenta una grossa quantità di zucchero al suo interno. Io credo che siano il male perché causano carie ai denti, sono dannosi per lo stomaco, rompono l’appetito e creano dipendenza fisica e psicologica. Sono talmente malvagi da avere causato uno scandalo politico a metà degli anni ’90 in Svezia (ricordate il Toblerone?) e la parola “godis” viene anche usata per definire promesse politiche troppo generose e quindi molto probabilmente non mantenibili. Inoltre alcuni dolcetti non sono neanche così buoni. Pensate, per esempio, alle caramelle al gusto mela verde o ananas… bleah! Mi vengono i brividi solo a nominarle. Poi per molti palati italici non ancora adattati al gusto nordico anche le liquirizie salate (al salmiak o cloruro d’ammonio) potrebbero rientrare in questa categoria, ma la discussione a riguardo richiede un dibattito troppo lungo per essere sviscerato in questo racconto. Vi basti sapere che per qualche masochistico motivo a me piacciono.

I godis non influenzano solo la salute delle persone ma anche i giorni della settimana. In Svezia, infatti, il sabato è fortemente legato, almeno per i bambini, minorenni o maggiorenni che siano, al lördagsgodis. Il concetto si basa sul principio secondo il quale, per la prevenzione delle carie, i genitori preferiscono dare molte caramelle ai propri figli in un giorno solo (sabato appunto) piuttosto che distribuirle lungo tutto l’arco della settimana. Lördagsgodis è in uso nel vocabolario svedese sin dal 1957 ed è un metodo tutt’ora utilizzato, nonostante alcune critiche sulla sua efficacia dato che sembra sia la quantità di zuccheri e non la frequenza di utilizzo che porti a più carie.

Il consumo di godis in Svezia è tuttavia lo stesso molto diffuso grazie anche alla facile reperibilità del prodotto. Si possono infatti acquistare ovunque, soprattutto nei supermercati con scaffali, settori e corsie intere dedicate solo alle caramelle sciolte (lösgodis). L’utente le può prendere da solo con una paletta e un sacchetto essendo apertamente esposte per tentare il pubblico. Io ammetto infatti di aver più volte ceduto e di aver rub… hm, preso in prestito alcune caramelle, come campione prova per saggiarne il gusto prima dell’eventuale acquisto che poi avviene in cassa basandosi sul prezzo fisso al chilo. Robe da far crepare d’invidia Hansel e Gretel e di diabete tutti gli adulti che leggono i fratelli Grimm.

I godis dunque sono il male e io, molto modestamente, suggerirei un cambio di nome in “Ondis” (dallo svedese “ond” che significa cattivo, malvagio).

Io e la mia famiglia, infatti, abbiamo detto basta a questa porcheria e da qualche anno a questa parte abbiamo deciso di comprare per spuntino solo frutta di stagione, yogurt e al massimo frutta secca per noi e i nostri figli. Fate come noi e ponete fine alle angherie dei godis.

 

Più tardi al supermercato.

— Allora, Roberto, cosa compriamo? Gli orsetti di gomma o i ciucci frizzanti alla coca cola?

— Hmm… fai tutti e due, va’.

— Ah-ah-ah… come sempre allora!

Roberto Riva
Immagine di Shirley Hirst da Pixabay