Il 21 marzo è un giorno particolare.
Il primo pensiero corre subito all’inizio ufficiale della primavera.
Che poi l’inizio reale slitti in avanti ogni anno facciamo finta di dimenticarlo.
Ma è anche il giorno in Svezia di “rocka sockorna” cioè di spaiare le calze ed i calzini.
In pratica occorre indossare calze diverse ai due piedi.
Compaiono sui vari socialmedia foto di piedi con calze diverse per dimostrare che quelle persone hanno “rockat sockorna”.
Ma perché lo si fa? Cosa spinge piccoli e grandi nel mondo a cambiare calze ed a fotografarsi i piedi?
Lo fanno per dimostrare che le persone sono e possono essere diverse.
L’idea è sostenuta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare il mondo sulla sindrome Down dove la presenza di un solo cromosoma in
eccesso porta a attivare alcune funzioni del corpo in maniera diversa.
Ma ora lo fanno anche tutti, sia quelli che vogliono testimoniare la mancanza di diversità dalle persone affette da sindrome Down, che
quelli che pensano che il “diverso” in generale. non sia negativo, che le persone abbiano tutte lo stesso valore e che si possa e si
debba vivere da “diverso” in armonia con tutti gli altri.
E che anzi il “diverso” possa essere un’arricchimento della società.
Significa anche riconoscere che ognuno è “unico” nella sua maniera e che indossare calzini spaiati diventa un modo per esprimere la
propria unicità e per ricordare che l’armonia non risiede nell’uniformità, ma nella capacità di accogliere e valorizzare le
differenze.
Personalmente ne sono convinto e, come vedete, anch’io oggi mi sono spaiato i calzini per testimoniare questa mia convinzione.
Massimo Apolloni
(foto gentilmente concessa dall’autore)