Italienaren ha incontrato una missionaria

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Giovanna Voria sente dentro di sè il sacro fuoco di propagandare, far conoscere e far rispettare i valori della cucina mediterranea.

Ma chi è Giovanna Voria?

Una simpaticissima e dolce signora che arriva dal Cilento.

Ed il Cilento è importante perché proprio là si trova Pioppi dove esiste un museo della dieta mediterranea e dove si trasferì il medico americano Ancel Keys folgorato dalla relazione tra dieta mediterranea e riduzione dei problemi cardiovascolari.

Giovanna da sempre ha operato su due livelli. Uno agricolo sui suoi terreni a Cicerale culminato con la reintroduzione nel 1998 del cece nero di Cicerale, l’altro divulgativo che l’ha portata a studiare, a frequentare numerosi corsi di formazione e a girare il mondo a livello anche accademico per far conoscere gli antichi saperi.

Per questo è stata nominata nel 2017 l’ambasciatrice della Dieta Mediterranea nel mondo e ha visitato tanti paesi.

La sua visione di dieta mediterranea è semplice, ma intrigante. È uno stile di vita che attraverso il cibo diventa una filosofia del vivere sano, frugale e conviviale.

Giovanna fonda le sue convinzioni su una cucina basata sulla tradizione, su prodotti di qualità e sulla stagionalità, sull’olio d’oliva, sulle erbe aromatiche locali, sui legumi che rappresentano un’ottima fonte proteica, sulle verdure che crescono spontanee come ad esempio cicoria o borragine e sul ridotto consumo di carne, ma specialmente su tanta passione per la terra e per noi stessi.

Giovanna denuncia l’eccessivo uso dei 5 veleni bianchi (riso bianco. latte vaccino pastorizzato, sale raffinato, zucchero raffinato, farina raffinata) che sono alimenti che contengono basse percentuali di proteine e vitamine e alte percentuali di zuccheri, causando malattie come ad esempio ipertensione e diabete. Tutti li consumiamo per tradizione o errata informazione senza pensare che potrebbero essere facilmente sostituiti da prodotti più naturali solo se lo volessimo.

La dieta mediterranea impatta anche sull’ambiente come si può vedere nello schema delle due piramidi: quella alimentare e quella ambientale. Si evince che con essa c’è un doppio effetto positivo. Prodotti che disturbano meno la salute come frutta e verdure sono prodotti a ridotto impatto ambientale. E questo deve far riflettere.

Per mangiare meglio in maniera più salutare occorre educare, portare avanti il messaggio nelle scuole e nelle famiglie. Noi siamo quello che mangiamo. Usare prodotti biologici a basso impatto ambientale. Bilanciare il cibo nel corso della settimana. Seguire la stagionalità. Ridurre progressivamente il consumo di prodotti potenzialmente dannosi. Riscoprire o scoprire gusti diversi fuori e, specialmente, in famiglia. Godere il cibo insieme. Sviluppare la convivialità.

Sono tutti insegnamenti che come una missionaria Giovanna porta in giro per il mondo e che prova dal vivo col lavoro nel suo agriturismo Corbella a Cicerale dimostrando che se si vuole, si può. Dobbiamo credere prima di tutto noi stessi in questo messaggio e continuare a lottare e a dare l’esempio.

Con queste belle parole Italienaren si è congedato da Giovanna Voria portando in ricordo il suo impegno e il suo sorriso.

Massimo Apolloni

BIld av Markus Spiske från Pixabay