Il Rivoluzionario che divenne Re di Svezia

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La Svezia da quasi 200 anni è regnata dalla dinastia Bernadotte, di cui l’attuale Re è Karl Gustaf XVI

La famiglia Bernadotte, com’è facilmente intuibile dal nome, è di origine francese. Il capostipite della dinastia era un importante generale dell’esercito di Napoleone di nome Jean Baptiste Jules Bernadotte che per una serie di eventi divenne, nel 1818, Re Carlo XIV di Svezia.

Jean Baptiste Jules Bernadotte nacque il 26 gennaio 1763 a Pau, una città nel sud ovest della Francia. La sua famiglia non era nobile. All’età di 17 anni il padre morì e Jean Baptiste dovette abbandonare gli studi per abbracciare la più ben voluta carriera militare.

Nel periodo in cui scoppiò la rivoluzione francese (1789), la sua carriera militare era ferma al grado di sergente, in quanto, solo i nobili potevano aspirare ad essere ufficiali, ma proprio a causa delle perdite dovute alla rivoluzione le regole dell’esercito repubblicano vennero cambiate e poté iniziare così la carriera da ufficiale. Nel 1794, a seguito della vittoria a Fleures, fu nominato sul campo Generale.

Durante la campagna in Italia, contro gli austriaci, incontrò per la prima volta Napoleone Bonaparte di cui rimase molto colpito dal suo carisma.

Nel 1798, fu mandato a Vienna come ambasciatore francese, dove si vennero a creare delle rivolte a causa del suo voler innalzare la bandiera francese sul tetto dell’ambasciata; così, a seguito di questi eventi lasciò l’Austria qualche mese dopo. In quel periodo conobbe Eugénie Bernandino Désirée (Desideria) Clary, la quale divenne sua moglie nello stesso anno. Désirée era la sorella della moglie di Giuseppe Bonaparte, del quale Bernadotte divenne cognato entrando così a far parte della famiglia Bonaparte.

Nel 1799 divenne ministro della guerra, migliorando la situazione dell’esercito ma, a causa di un intrigo, fu costretto a dimettersi circa tre mesi dopo, poco tempo prima del colpo di stato del 9 novembre 1799 in cui Napoleone Bonaparte abolì il direttorio (Governo della Francia post rivoluzionaria) e diede vita al consolato, primo passo verso l’impero di Bonaparte, che iniziò nel 1804.

Con il nuovo impero di Bonaparte, Jean Baptiste entrò nel consiglio di stato e gli fu dato il comando dell’armata di Vandea nel 1800, con la quale respinse i britannici a Quiberon. Ancora una volta si trovò invischiato con una congiura, quella dei “Libelli” che gli fece perdere il comando dell’armata.

Nel 1804, con l’avvento dell’Impero di Bonaparte, fu nominato Maresciallo di Francia, insieme ad altri 18 generali  e costituì un’armata ad Hannover. Nella famosa battaglia di Austerlitz del 2 dicembre 1805, Bernadotte comandò il primo corpo d’armata, svolgendo un ruolo importante nella vittoria della battaglia. L’anno seguente, il 1806, fu nominato Principe di Pontecorvo.

Nella battaglia di Jena ed Auerstadt non brillò per efficacia, in quanto le sue armate stettero pressappoco a guardare; Bernadotte si giustificò dicendo di aver avuto dei problemi circa gli ordini dati da Napoleone. Per riguadagnare la fiducia dell’Imperatore, si lanciò all’inseguimento delle truppe Prussiane in rotta. Si imbatté nelle truppe di Blücher che si difendevano nella città di Lubecca. Bernadotte conquistò la città, il 5 novembre 1806, nonostante l’inferiorità numerica e catturò anche una divisione svedese mandata dal re Gustaf IV in aiuto alle truppe austriache. Le truppe svedesi vennero trattare con rispetto e riguardo da parte di Bernadotte e questo comportamento verso truppe svedesi fu uno dei motivi per cui gli fu proposto di diventare Re di Svezia.

Durante la battaglia Eylau, del 1807, Bonaparte si adirò di nuovo con lui perché si presentò a battaglia finita, in quanto i cosacchi, catturando le staffette portaordini, causarono il mancato arrivo degli ordini di Napoleone.

Successivamente, fu nominato governatore di tutte le città anseatiche. Mentre ricopriva questa carica avvenne la rottura con Napoleone, durante la battaglia di Wargram (5-6 luglio 1809) dove una volta essere stato respinto dalle truppe austriache si rifugiò in un paese chiamato Aderklaa, che, il giorno dopo abbandonò senza avvertire il comando, cosa che fece infuriare l’Imperatore, il quale, lo destituì sul campo. Proprio in questo buio periodo della sua vita, gli venne proposto di diventare l’erede del Re di Svezia e di Norvegia.

Tale proposta derivò dal fatto che il trono di Svezia non aveva eredi, così, il Re e i suoi emissari concordarono di trovarne uno tra i Marescialli di Francia e scelsero Bernadotte, per i suoi rapporti avuti con la Svezia durante la sua carriera diplomatica e militare. L’unica condizione fu quella di convertirsi alla religione cattolica protestante. Bernadotte chiese consiglio a Napoleone il quale non era del tutto contrario, anche se non pensava fosse la persona adatta. Nel 1810 ad Örebro fu nominato principe ereditario al trono di Svezia e ottenne il nome di Karl Johan. Come reggente svedese, passò il suo primo anno a sistemare molti dei problemi che affliggevano il paese e aprì i porti al commercio con tutte le nazioni rompendo, di fatto, il blocco.

Come principe ereditario svedese, entrò a far parte della coalizione anti napoleonica divenendo alleato dello Zar Alessandro I, e partecipando attivamente alla battaglia di Lipsia dopo la quale iniziò a marciare verso Parigi, ma la pace avvenne prima che lui arrivasse.

Alla fine della guerra contro Napoleone, il 14-15 gennaio 1814, il Re di Danimarca e Norvegia, che faceva parte degli sconfitti, cedeva la Norvegia in favore della Svezia in cambio di una somma di denaro, la sovranità in Pomerania e sull’isola di Rugen.

Alla morte di Karl XIII di Svezia nel febbraio 1818, Bernadotte divenne Re di Svezia e Norvegia con il nome di Karl XIV Johan di Svezia e Karl III Johan di Norvegia, dando così inizio alla dinastia Bernadotte.

Valerio De Paolis
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