Il Festival di San Remo

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Che piaccia o no, che lo si segua dalla prima serata o lo si eviti come la peste, il Festival di Sanremo fa parte della nostra identità, della nostra italianità.
Ricordo quando ero piccina che ci si mobilitava davanti alla TV (allora in bianco e nero!) e si seguiva il Festivàl (spesso pronunciato, appunto, con l’accento sulla a) e per giorni si parlava delle canzoni, dei vestiti delle cantanti, del presentatore, delle “vallette”, insomma, per settimane tutte le chiacchiere, gli articoli di giornale e addirittura i telegiornali vertevano sul Festival.
Era, a tutti gli effetti, un evento nazionale. Imperdibile.

Negli anni, poi, si è creata una sorta di atteggiamento di distaccata superiorità e sufficienza che ha portato il Festival di Sanremo ad essere snobbato come un evento riservato ai soli “matusa”.
Probabile che la formula adottata fosse davvero obsoleta e non al passo con i tempi, probabile anche che i cantanti invitati fossero poco apprezzati dalle nuove generazioni, probabile, semplicemente, che l’offerta televisiva fosse più ampia e variegata e il pubblico si spalmasse sui vari canali.
Io stessa, per anni, ho evitato di assistere all’evento: mi sembrava tutto troppo “ingessato”, falso e soprattutto, lontanissimo da me e dai miei gusti musicali e televisivi.
Solo un anno seguii tutto il festival, erano i primi del 2000 e venni invitata, ufficialmente, estratta – evidentemente – a sorte, a far parte della giuria popolare a Genova.
Io, che avevo sempre pensato fosse tutto finto, mi ritrovai in una sala riservata della Rai di Genova, isolata insieme a un’altra ventina di persone, a votare le canzoni di quella serata.
Credo sia stato uno di più brutti festival del storia! Brutte le canzoni, brutto lo spettacolo, ma tant’è, l’esperienza fu comunque interessante, ma non ricominciai a seguire il Festival, anzi, fu la conferma che questo evento non fosse nelle mie corde.

In questi ultimi anni, però, il Festival è tornato ad essere un avvenimento, seguito da un foltissimo ed eterogeneo pubblico (parliamo, per le prime serate di quest’anno di più di 10 milioni di telespettatori).
Trasferendomi in Svezia, complice un po’ la sana nostalgia degli italici usi e costumi, ho ripreso a guardare il concorso canoro, spesso radunando gli amici italiani expat per assistere all’ultima (lunghissima!) serata.
Abbiamo anche fatto collegamenti via skype  con gli amici in Italia per raccogliere i nostri voti e eleggere la nostra personalissima classifica dei migliori (mai coincisa con quella ufficiale, ovviamente!).
E quindi anche quest’anno eccomi davanti alla tv, in collegamento streaming su RaiPlay diretta tv (in chiaro) a gustarmi lo spettacolo.
Personalmente non amo Amadeus come conduttore, ma gli riconosco di essere riuscito a rendere il festival davvero eterogeneo, con cantanti e ospiti che incontrano il gusto di un pubblico cosi vasto.
Come cantanti quest’anno si va dal gruppo pseudo-punk La Sad alla raffinata  Fiorella Mannoia, dai già celebri esordienti come  Angelina Mango ai navigati Ricchi e Poveri (si, si, ci sono anche loro!), non mancano i “classici” Il Volo e la più originale Big Mama, insomma ce n’è davvero per tutti i gusti.

A mio gusto eviterei i lunghi siparietti con i famosi ospiti internazionali, la cui partecipazione al Festival non aggiunge nulla, personaggi peraltro che hanno ben poco a che fare con la musica italiana e sempre secondo il mio personalissimo parere troppo costosi per giustificare la loro presenza.
Voglio spendere una parola, invece, sulla partecipazione di Giovanni Allevi che, dopo aver affrontato la grave malattia, si ripresenta sul palco, raccontandosi in modo davvero semplice e commovente, facendoci sentire vicini e regalandoci un momento di vera musica. (Giovanni, io adoro la tua nuova chioma argento!)

Oggi la serata da me preferita, quella dei duetti e domani il Gran Finale.
Sono pronta: popcorn, patatine, flute di prosecco  e che vinca il migliore!
… e poi l’Eurofestival!

Marilinda Landonio
Foto Di Jose Antonio – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24715210