Ormai tutto lo conosciamo. È il venerdì dei grandi sconti superiori al 50%.

Nasce tutto, come molte cose, negli Stati Uniti ed é il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento. Anche là si tendeva a fare “un ponte” e quindi darsi malati quel giorno.

Questo significava più gente in giro del normale. Nel 1961 un grande magazzino di Philadelphia ebbe per la prima volta l’idea di proporre sconti eccezionali proprio e solo per quel giorno. E così si spiega il “Friday”.

Ma perché“black”? La spiegazione che più mi piace é la più semplice. In contabilità le cifre negative sono in rosso mentre quelle positive sono in nero. E dato che i negozi aspettano grandi vendite e grandi profitti da registrare nei libri col nero, ecco perché questo venerdì è diventato “black”.

Ormai l’uso si è esteso in tutto il pianeta.

Anche in Svezia abbiamo lo “svart fredag” quando migliaia di persone corrono come formiche eccitate a cercare, trovare e comprare il prodotto che sembra il più conveniente sia di persona che online.

Ma é veramente così? Ci sono dei dubbi.

Una società specializzata in Svezia per il controllo dei prezzi aveva dichiarato che circa un quarto degli sconti nei negozi erano falsi.

Alcuni negozi alzavano i prezzi i giorni precedenti il famoso venerdì per far risaltare la validità dei favolosi sconti quel giorno. E quindi lo sconto conclamato del 30% o 50% era in realtà solo del 5%.

A quel punto si è introdotta la regola che i prezzi non potevano essere cambiati un mese prima del “black friday” in modo da rendere più difficile imbrogliare il consumatore.

Inutile. Bastava alzare i prezzi prima del fatidico mese.

Quindi evitare le sirene del “black friday”? Assolutamente no.

Il mio personale consiglio è di prepararsi a questo giorno in anticipo, sapere quello che si vuole ed il suo prezzo sul mercato, evitare acquisti compulsivi legati al miraggio della percentuale di sconto e poi buttarsi nella mischia insieme a tutti gli altri. Quello che faccio io gridando “hey svart fredag”!!!

Massimo Apolloni
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