Che il Natale cada il 25 dicembre di ogni anno non ci sono dubbi.

Ma quando si può iniziare a preparare l’albero di Natale? Quando è umanamente accettabile prendere l’abete vero o di plastica che sia e appenderci le palline e le lucette? Quando è consentito iniziare questo tradizionale rituale senza venir linciati sui social media dagli orsi polari da tastiera o senza essere tacciati come ansiosi patologici o eretici da mandare in pasto all’inquisizione?

Domande legittime alle quali non è per niente facile rispondere. Ora, però, con la mia consueta serietà e precisione dei miei pezzi cercherò di indagare e arrivare a un responso definitivo che faccia contenti tutti e nessuno.

In assenza delle autorevoli riviste che si trovano dal parrucchiere ho dovuto rivolgermi ad altre affidabilissime fonti informative, cioè leggendo qua e là su internet, senza scomodare il mitico Salvatore Aranzulla che ridendo e scherzando ha veramente scritto un articolo su come addobbare il PC per Natale. In base ai siti che ho trovato, l’opzione più gettonata in molti paesi del mondo sembra essere la prima domenica dell’Avvento.

Da qui in poi, però, nascono diverse varianti, regionali e internazionali. Alcune propongono di addobbare l’albero molto tardi, il 21 o il 22 dicembre, in una simbolica concomitanza con il solstizio invernale. Altre, invece, più ligie alla tradizione cattolica, affermano che la data giusta sia l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata Concezione.

Altre tradizioni locali legate alla religione cristiana vanno aggiunte alla discussione con le date del 6 dicembre a Bari, il giorno dedicato a San Nicola, e quella del 7 dicembre a Milano, il giorno di Sant’Ambrogio. Giusto per ricordare ancora una volta al mondo interno che da noi in Italia ognuno fa sempre quello che gli pare.

Poi c’è anche chi gioca ancora più d’anticipo, come negli Stati Uniti d’America per esempio, dove apparentemente si può cominciare a preparare l’albero dal giorno del Ringraziamento (il penultimo giovedì di novembre). E per restare oltreoceano, nella patria degli Yankee, come non citare il famosissimo e iconico abete rosso norvegese alto quindici metri esposto al Rockefeller Center di New York City. Le sue cinquantamila luci, sapientemente disposte sui rami grazie a un incredibile totale di circa 8 chilometri di cavi elettrici, si accendono tipicamente tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre.

Neanche in un paese abbastanza standardizzato e incline al seguire le regole come la Svezia non c’è consenso sulla data giusta per addobbare l’albero. Si passa infatti dai cultori dell’albero da adornare il giorno prima della Vigilia, a quelli più allineati con gran parte del resto del mondo nella prima domenica d’Avvento, fino ad arrivare agli estremisti che appendono alle porte di casa corone natalizie e appoggiano sui balconi delle finestre le tradizionali 7 candele di Natale disposte a punta (adventsljusstakar) già da Halloween in poi.

Se pensate che siano robe da pazzi, vi scandalizzerà sapere che quest’anno a casa mia, sotto forte pressione dei bambini, l’albero è stato addobbato già da metà novembre. Se all’inizio mi sembrava esagerato, ora apprezzo l’atmosfera creata dalle luci in un mese notoriamente buio e triste come novembre.

Quasi impossibile, dunque, giungere a una conclusione adeguata. Ma che importa? Ognuno faccia come preferisce e non rompa le palle (di Natale) agli altri. In fondo, a che serve la data “giusta” se neanche Natale cade sempre il 25 dicembre? Chiedete infatti agli ortodossi che lo festeggiano a gennaio.

 

Roberto Riva
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