La settimana della cucina italiana nel mondo

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Ci siamo!!! Anche quest’anno é arrivato il momento della SCIM, che non é una scimmia tronca, ma l’acronimo per Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

È un’iniziativa mondiale per promuovere la tradizione enogastronomica italiana vista come un tratto distintivo dell’identità e della cultura italiana.

Dal 2016 ci sono stati più di 9000 eventi in 100 paesi diversi tutti con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere nel mondo i prodotti agroalimentari tipici e le tradizioni enogastronomiche e per sensibilizzare su temi come la convivialità, la sostenibilità dei processi produttivi e le innovazioni tecnologiche nonché la cura della salute delle persone e la tutela dell’ambiente

Quest’anno si svolge dal 13 al 19 novembre con il titolo “Cenare con la cucina italiana: benessere con gusto” per creare un collegamento tra dieta mediterranea vista come modello di regime alimentare sano e di elevata qualità ed il benessere, inteso come stile di vita corretto e salutare.

Non dimentichiamo che la cucina italiana è un celebre esempio di dieta mediterranea e con la sua attenzione ai riti, ai simboli, al rispetto dei ritmi stagionali e alla socialità, è segno di un’alimentazione sostenibile ed equilibrata,

A livello mondiale vi sono eventi culturali paralleli come, per citarne alcuni, la presentazione dei video di Casa Artusi sugli italianismi Gastronomici o del libro in più lingue dell’Accademia Italiana della Cucina sulla Storia della Cucina Italiana a Fumetti o infine l’iniziativa del Gambero Rosso di promuovere la coltivazione di olio e vino in Africa.

Intorno a questi temi ruotano delle attività che riguardano il vero made in Italy, i luoghi e le eccellenze dell’enogastronomia italiana insieme alle sue storie e alla sua cultura.

Tutto questo viene realizzato per opporsi al fenomeno dell’”Italian sounding”, e per lottare contro marchi e richiami che nel mondo fanno sembrare italiani prodotti che non lo sono.

E questo fenomeno lo avvertiamo anche noi qui in Svezia. Quanti prodotti presentati come italiani sono effettivamente italiani? Quanti ristoranti con accattivante nome italiano o con esposizione di bandiere biancorossoverde preparano pasti secondo le vere regole italiane? Chiaramente la cucina è in evoluzione e sarebbe sbagliato tenerla ingessata al passato. Ma ci sono dei punti fermi che occorre rispettare. Prima di tutto la qualità dei prodotti garantiti dalla loro provenienza. Poi il rispetto delle ricette di base senza nulla togliere ad esperienze e tentativi di adattarle al mondo di oggi. Infine il senso del piacere di stare a tavola.

La lotta qui è condotta principalmente dal Gambero Rosso, dall’Accademia Italiana della Cucina e dalla Camera di Commercio che selezionano e valorizzano in Svezia realtà genuinamente italiane. Ma dovrebbe coinvolgere tutti gli utenti chiamati a premiare prodotti e luoghi che rispettano i fondamenti dell’enogastronomia italiana.

E così torniamo all’importanza della settimana della Cucina che con i suoi incontri permette di far meditare molte persone al di fuori del mondo della ristorazione in modo che possano anche loro contribuire a proteggere la vera cucina italiana ed i suoi genuini prodotti.

Massimo Apolloni
Foto di Stefan da Pixabay