Halloween: dolcetto o scherzetto, bus eller godis, trick or treat.

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Ci siamo! Siamo arrivati ad Halloween. Io ho comprato bustine di dolcetti per soddisfare i bambini e le bambine che verranno a bussare alla porta. Ho comprato però i dolcetti che piacciono a me con la segreta speranza che me ne resti qualcuno per gustarmelo in tranquillità. Ho coscienziosamente arredato la casa con le zucche, quelle che non si possono mangiare, ma con slancio culinario ho comprato anche una vera zucca per prepararmi il risotto alla zucca. Insomma sono in linea con la tradizione.

Ma che tradizione?

Negli anni novanta del secolo scorso, proveniente dagli USA, è dilagata la moda di festeggiare in maniera consumistica il 31 ottobre, Halloween dall’antico inglese “All Hallows’ Eve”.

Già il nome insospettisce. Inglese antico? Cultura celtica? Scozia? Irlanda? Origine non statunitense quindi, ma importata dagli immigrati specialmente, irlandesi.

Halloween era all’origine la festa celtica di Samhain, che coincideva col  capodanno celtico. Era la festa che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno ed era il momento in cui si mettevano da parte le provviste per superare l’inverno. Per questo motivo era la festa più importante per i Celti e rappresentava un momento di passaggio al di fuori dal tempo. Da questo deriva il carattere mortuario della festa di Samhain, che ritroviamo nel moderno Halloween: in quel momento di passaggio infatti i Celti credevano che la parete che divide il regno dei morti da quello dei vivi si assottigliasse e che i morti potessero tornare nel mondo dei vivi ed interagire con essi.

Ma, da buon romano, non posso che chiamare in causa anche l’antica Roma che faceva le cose in grande. Aveva 3 feste che richiamavano Samhain chiamate Mundus Patet cioé “mondo aperto” e si riferivano al Mundus Cereris, il cui accesso si trovava nel Foro, al centro esatto della città. Si credeva che questo punto fosse una connessione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Era sempre sbarrato e si apriva solo in tre occasioni: il 24 agosto, il 5 ottobre e l’8 novembre quando si permetteva alle anime dei defunti di tornare in terra. Non é certo Halloween, ma sicuramente vi sono elementi in comune.

Poi con l’usuale sovrapposizione, i cristiani istituirono la festa di Ognissanti il 1 novembre e quella dei defunti il 2 in modo che rimanesse la traccia delle feste pagane del 31 ottobre che si celebravano precedentemente.

Tante storie ci sono anche su “dolcetto o scherzetto”. Una fra le tante lo fa risalire all’usanza dei mendicanti che nel Medio Evo il giorno d’Ognissanti chiedevano l’elemosina con la promessa di pregare per i defunti del donatore in occasione della festa dei morti del giorno successivo. Gettonata è un’antica leggenda irlandese. Quella di Jack-o’-lantern. Jack era un fabbro irlandese ubriacone, che riuscì molte volte ad ingannare il diavolo. Ma, una volta morto, essendo stato un gran peccatore, a Jack viene rifiutato l’ingresso in Paradiso e il diavolo, gli rifiuta anche l’Inferno. Così Jack è costretto a vagare da morto nel mondo dei vivi. Il diavolo regala a Jack una fiamma eterna dell’Inferno che Jack posiziona all’interno di una rapa. Durante la notte di Halloween Jack vaga alla ricerca di un rifugio e la gente deve appendere una rapa-lanterna fuori di casa per indicare che lì non c’è posto per lui.

E la zucca?

In origine, come detto nella leggenda di Jack, si usava una grossa rapa intagliata per essere trasformata in lanterna con la quale proteggere la casa e scacciare i demoni. Poi, negli Usa, si cominciò a utilizzare la zucca, più grande e più facile da lavorare.

Tutto questo ci dice come la festa di Halloween e le sue usanze si siano costruite nel tempo con la sovrapposizione di leggende e tradizioni legate a varie epoche e diverse culture.

Ma suonano alla porta!! Corro a prendere le caramelle tutto speranzoso d’incontrare scheletri o fantasmi, apro e…delusione terribile. C’è un robusto fattorino, difficile da identificare con un’esile fantasma, che mi deve consegnare un pacchetto proveniente dall’Italia con libri e non dolcetti. Va bene la cultura, ma un buon “pan de morti” avrebbe fatto piacere.

Ma in ogni caso… Buon Halloween!!

Massimo Apolloni
BIld av Mayur Gadge från Pixabay