Quando ho iniziato a lavorare per la FAIS-IR e sulle pagine de Il Lavoratore una delle prime persone che conosciuto, e che mi ha insegnato come muovermi in questo lavoro e non solo, è stato Guido Zeccola.

Venire a sapere che il cancro contro cui combatteva ormai da anni lo ha portato via, mi ha reso molto triste.

Guido era una forza della natura, una persona di cultura, uno spirito libero. Se sono qui a scrivervi, a scrivere per Il Lavoratore, lo devo anche a lui.

Del tempo passato con Guido ricordo volentieri le grandi chiacchierate, sull’arte, sulla cultura asiatica e sulla musica, oltre che sul suo Napoli e sulla sua Napoli. Ricordo anche le discussioni e la sua cocciutaggine, che però hanno avuto il risultato di avvicinarci invece che di allontanarci.

Il suo contributo nella comunità italiana in Svezia, è stato importante, Cavaliere della Repubblica italiana, Guido ha, tra le altre cose, curato “Il Lavoratore”. La linea che aveva scelto, per il giornale, era improntata sulla cultura, infatti sulle pagine si sono susseguiti artisti, scrittori, e personalità che lo hanno reso, per anni, il giornale, che probabilmente avete avuto tra le mani.

La mia prima intervista, nel ruolo di intervistato, è stata fatta proprio da lui, in cui mi presentava ai lettori e salutava quest’ultimi cedendomi il testimone.

I suoi consigli, le sue lezioni su come affrontare il nuovo lavoro che stavo per intraprendere mi sono stati molto utili e di questo lo ringrazierò sempre, come lo ringrazierò sempre anche per aver creduto in me, certe volte, forse anche più di me stesso.

Potrei parlare ancora di Guido, per parecchio, ma davanti a certe situazioni, non si può far altro che rimanere in silenzio e, per chi ci crede, pregare per lui. Il mio pensiero ora va alla famiglia alla quale vanno le mie più sentite condoglianze.

Ciao Guido e grazie di tutto.

Valerio De Paolis