In questo periodo, in cui anche solo fare un viaggio risulta essere complicato, si spera che attraverso questo articolo si riesca a riassaporare, un minimo, la bellezza di una passeggiata spensierata tra le strade ed i musei.

Continuano le nostre gite da leggere nella bellissima capitale svedese. La meta di oggi è Djurgården, polmone verde della città oltre che uno dei più importanti poli museali di Stoccolma.

Anche stavolta si parte dalla stazione centrale, che ormai sapete chiamarsi T-CENTRALEN, dove prenderemo la stessa linea che ci ha portato a Gamla Stan, stavolta, però, scenderemo alla fermata successiva: Slussen, importante snodo dove è possibile cambiare mezzi di trasporto per andare anche nelle città vicine.

Tornati in superficie riconosciamo subito Gamla Stan in lontananza però, oggi, andremo dalla parte opposta, dove prenderemo il battello che ci porterà a Djurgården.

Chi ha la tessera dei trasporti, la “SL-kort”, può usarla per salire a bordo, altrimenti è possibile comprare il biglietto direttamente dal molo.

Finalmente il battello parte e noi, ovviamente, stiamo fuori per goderci il panorama e il vento fresco. Una gentile brezza mattutina ci accoglie ed il sole ci aiuta ad ammirare al meglio lo spettacolo che la città ci offre.

Sulla destra possiamo vedere chiaramente il Fotografiska Museet, museo della fotografia, con la sua bella costruzione in mattoni rossi.  Intorno a noi è tutto un turbinio di gabbiani e lo sciabordio dell’acqua ci fa da colonna sonora insieme al rumore del motore del battello, che nel frattempo è arrivato alla sua prima fermata, Skeppsholmen. Una volta ripartiti è possibile vedere chiaramente la nostra meta.

Ciò che viene all’occhio fin da subito è il complesso disegno creato dai binari delle montagne russe del famoso parco “Gröna Lund Tivoli” che, durante la stagione estiva, ospita moltissimi concerti. Non facciamo in tempo ad ammirare le belle imbarcazioni ormeggiate che già è ora di scendere, prendiamo le nostre cose e andiamo a vedere Djurgården.

Un viale alberato ci accoglie e già da qui possiamo intravvedere la particolare architettura della zona, la quale ospita molti palazzi in stile antico e fiabesco che, insieme alla natura circostante, contribuisce a colorare il tutto e a dare quella particolare atmosfera di cui la zona è famosa.

Prima tappa in assoluto è Skansen, il primo museo all’aperto della Svezia che permette di viaggiare indietro nel tempo passeggiando tra costruzioni originali, e non, di varie epoche e da differenti zone della Svezia. All’interno vi è anche lo zoo con gli animali tipici del nord Europa, tra cui l’alce, l’orsoil ghiottone e molti altri.

Una volta oltrepassata la biglietteria, un grande plastico ci mostra la vastità del complesso e pochi passi più avanti ci troviamo in un’altra epoca, grazie anche ai tanti figuranti in abiti tradizionali presenti. Dopo aver visitato lo zoo ci accorgiamo che il nostro stomaco comincia a fare dei rumori simili ai versi degli animali appena incontrati. Cominciamo ad aver fame.

 Fortunatamente essendo una bella giornata soleggiata le aree di ristoro ci offrono il loro meglio e noi possiamo rifocillarci in compagnia di qualche pavone che camminano incuriositi tra i tavoli.

Usciti da Skansen, ci dirigiamo verso il Museo del Vasa, che ospita la grande e fin troppo ambiziosa nave da guerra da cui prende il nome che, a causa della sua pomposità e di alcuni importanti difetti di costruzione, affondò pochi metri dopo il suo varo. Il vascello rimase in mare fino agli anni 60’ quando fu riportata in superficie, restaurata e infine esposta, negli anni ’90, all’interno del museo in cui stiamo facendo la fila per il biglietto.

La nave si presenta imponente davanti a noi lasciandoci senza parole. Rimaniamo stupiti anche per l’egregio lavoro di restauro e di manutenzione che è stato e tuttora viene fatto, su di essa. L’ottima guida sonora in italiano ci spiega passo dopo passo l’epoca in cui fu costruita e tutti i processi politici e strutturali che coinvolgono l’attrazione principale. Una volta appreso le preziose nozioni di questo sfortunato vascello, è ora di uscire e dirigerci in quello che oggi sarà il nostro ultimo museo: il Nordiska Museet.

Camminando tra il Vasa e il Nordiska ammiriamo quelle navi ormeggiate ai moli che avevamo adocchiato in mattinata sul battello. In lontananza un palazzo bellissimo e massiccio cattura la nostra attenzione ed è proprio lì che ci stiamo dirigendo.

Questo palazzo, che da lontano appariva già grande, ora si erge enorme davanti a noi, nonostante la volontà del suo costruttore, Isak Gustav Clason, fosse quella di farlo almeno quattro volte più grande. La costruzione s’inspira all’architettura del rinascimento danese e ai castelli delle favole del nord.

 All’interno del museo, che fu fondato nei primi anni del XIX secolo dallo stesso fondatore di Skansen, Artur Hazelius, possiamo trovate informazioni su quello che rappresenta la cultura svedese attraverso i secoli, dalle feste nazionali ai vestiti caratteristici passando per i giocattoli e le varietà di stoviglie con cui si imbandivano le tavole dei nobili e non.

In effetti, il “Museo Nordico” e “Skansen” facevano parte, inizialmente, dello stesso progetto ma negli anni ‘60 del secolo scorso, furono divisi e divennero indipendenti.

Il “Nordiska Museet” non solo è interessante per quello che mette in mostra, ma offre una bellissima vista panoramica di Stoccolma per cui vale la pena fermarsi e magari scattare qualche foto.

Una volta usciti, i musei cominciano a chiudere e per noi è arrivato il momento di tornare ai nostri alloggi. Ci dirigiamo verso la fermata del tram numero 7 in direzione di Kungsträgården.  Arrivati al capolinea, camminiamo verso la Kulturhuset dove ci aspetta la nostra fedele T-Centralen, salutandoci ognuno di noi prende il treno che lo riporterà alla base.

Valerio De Paolis
Foto di Deedee86 da Pixabay