Italienaren.org

Super Sunday in Europa: si vota in Polonia, Portogallo e Romania

Milano, 18 mag. (askanews) – È Super Sunday elettorale nel Vecchio continente: urne aperte in Polonia, Portogallo e Romania, ovvero due Paesi dell’ex Patto di Varsavia alle prese con un presente complesso e una Lisbona centrista che dovrebbe rimanere tale. Ma in una Europa dove si è registrato un crescente sostegno ai partiti di destra, con molte idee che si dice siano in linea con quelle degli Stati Uniti d’America, l’esito delle tre votazioni potrebbe far oscillare l’ago della bilancia ulteriormente.

Le elezioni di fatto si svolgono in un contesto di forti tensioni geopolitiche, commerciali ed economiche nel continente, dovute alla minaccia russa e alla guerra commerciale dichiarata dal presidente Usa Donald Trump.

Bruxelles rimane in ansia, soprattutto per vedere se Bucarest si sposterà all’estrema destra. Intanto si vota.

In Romania i seggi elettorali sono stati aperti alle 6 del mattino italiane e chiuderanno alle 20. In Polonia e Portogallo è tutto spostato un’ora in avanti.

ROMANIA, UN TRAVAGLIATO BALLOTTAGGIO

Oggi la Romania sceglie la propria direzione. Gli elettori sono tornati alle urne per il ballottaggio presidenziale tra il sindaco centrista di Bucarest Nicusor Dan e il populista di estrema destra George Simion, leader dell’Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR).

L’attenzione internazionale è stata attirata dalle elezioni rumene quando il Paese ha annullato i risultati del primo turno delle presidenziali a causa di una sospetta ingerenza russa nelle elezioni: sarebbero state vinte dal filorusso Calin Georgescu, che era venuto quasi dal nulla e la sua popolarità si basava in gran parte su una campagna orchestrata su Tiktok. La candidatura di Georgescu venne successivamente ritirata.

Nel pomeriggio di oggi, in tutta la Romania sono stati espressi più voti rispetto al primo turno di due settimane fa. Si stima che un’elevata affluenza alle urne favorirebbe Dan, mentre Simion trarrebbe vantaggio da una bassa affluenza alle urne. Alle ore 16.30 è stata del 53,39% degli iscritti alle liste elettorali, secondo i dati forniti in tempo reale dall’Autorità elettorale permanente. Così è stata superata l’affluenza alle urne registrata al termine del primo turno delle elezioni presidenziali, tenutosi il 4 maggio, quando si recarono alle urne 9.571.740 elettori (53,21%).

Simion, che si candida con un programma nazionalista e anti-UE, ha guadagnato consensi, in particolare tra la diaspora rumena, dove Dan, un tecnocrate filoeuropeo, conta sull’elevata affluenza alle urne all’estero per assicurarsi la vittoria.

La Romania ha una popolazione di oltre 19 milioni di abitanti.

POLONIA AL VOTO, ABORTO CRUCIALE

I polacchi stanno votando per il primo turno delle elezioni presidenziali e il voto si preannuncia decisivo per il futuro dell’attuale governo filoeuropeo, nonché per la legge sull’aborto e i diritti delle minoranze di genere. Secondo i sondaggi, il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, da tempo politico pro-UE, dovrebbe ottenere il 30% dei voti, davanti allo storico nazionalista Karol Nawrocki con il 25%.

Se queste proiezioni si concretizzassero, i due candidati si affronterebbero al secondo turno previsto per il primo giugno, in un momento delicato per l’Europa, a causa della guerra in corso in Ucraina, dell’ascesa dei partiti di estrema destra e dei rapporti tesi con Washington.

In totale sono 13 i candidati in lizza e i risultati definitivi non sono attesi prima di lunedì.

Da quando la coalizione dell’ex leader dell’UE Donald Tusk è salita al potere nel 2023, le principali iniziative governative sono state spesso bloccate dal veto del presidente conservatore uscente Andrzej Duda, oggi si trovava a Roma per l’inaugurazione del pontificato di Leone XIV e che da Roma ha votato.

La campagna elettorale è stata in gran parte dominata dalla politica internazionale, in particolare dalla questione della posizione di Varsavia tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, e ha evidenziato uno scontro tra due concezioni distinte.

Hanno diritto al voto circa 29 milioni di elettori. Si può votare in oltre 32 mila sedi di seggi elettorali nel Paese, e ci sono anche 511 circoscrizioni elettorali all’estero.

La Polonia ha una popolazione di oltre 38 milioni di abitanti.

PUNTO DI DOMANDA IN PORTOGALLO

Seggi elettorali aperti anche in Portogallo: terza volta in tre anni per le elezioni legislative. In questo caso elezioni anticipate, che il primo ministro di centro-destra Luis Montenegro dovrebbe vincere, senza però alcuna garanzia che possa formare un governo più stabile.

Le elezioni sono state indette dopo che Montenegro, un avvocato di 52 anni, ha perso il voto di fiducia parlamentare a marzo, in seguito ad accuse di conflitto di interessi derivanti dall’attività della sua società di consulenza. Montenegro ha negato ogni addebito.

Negli ultimi 50 anni, due partiti hanno dominato la politica in Portogallo: i Socialdemocratici di centrodestra e il Partito Socialista di centrosinistra, alternati al potere. Ma la frustrazione pubblica per il loro operato al governo ha alimentato la crescita di nuove alternative negli ultimi anni. Ciò ha negato ai partiti più grandi un numero sufficiente di seggi in parlamento per ottenere la maggioranza necessaria a garantire loro un mandato completo di quattro anni.

I seggi si sono aperti alle 9 italiane (ore 8 nel Portogallo continentale e a Madeira) e chiuderanno alle 20.

Il Portogallo ha una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti.

(Di Cristina Giuliano)