Roma, 20 mag. (askanews) – La guerra commerciale e tecnologica con gli Stati uniti e la concorrenza regionale sta spingendo la Cina a rafforzare la sua spinta verso l’autosufficienza. Il presidente Xi Jinping sta rafforzando questa tendenza e, oggi, visitando una fabbrica nella provincia di Henan, ha lanciato un’ulteriore indicazione in questo senso.
Visitando una fabbrica di cuscinetti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, Xi ha sottolineato che la Cina dovrà mantenere il principio-guida del “progredire sulla base della stabilità”, approfondire integralmente le riforme e l’apertura, puntare sulla costruzione di un moderno sistema industriale e su una forte agricoltura, migliorare il benessere della popolazione e rafforzare la governance sociale, promuovere la protezione ambientale e spingere per la fioritura della cultura. “Con uno sviluppo di qualità elevata e una governance efficiente, lo Henan dovrà contribuire con vigore a scrivere un nuovo capitolo di modernizzazione in stile cinese nella regione centrale della Pianura Centrale”, ha detto ancora il presidente.
Le osservazioni di Xi arrivano a meno di una settimana dall’accordo tra Stati uniti e Cina su una tregua di 90 giorni nella loro guerra commerciale. Le due parti hanno convenuto di ridurre i dazi, che erano arrivati fino al 145%, mettendo a rischio gli scambi tra le due maggiori economie del mondo.
Xi ha difeso – secondo quanto riporta il Financial Times – la scelta della Cina di puntare sull’output industriale. “Da Paese che in passato dipendeva dalle importazioni di fiammiferi, sapone e ferro, siamo diventati la principale potenza manifatturiera mondiale”, ha dichiarato, aggiungendo: “Dobbiamo continuare a migliorare il nostro settore manifatturiero, insistere sull’autosufficienza e sull’auto-miglioramento, e padroneggiare le tecnologie chiave e fondamentali.”
L’accento sull’autosufficienza precede le attuali tensioni con l’amministrazione Trump. Già nel 2015 Xi aveva lanciato il programma “Made in China 2025”, mirato a espandere la quota di mercato interna in settori strategici tramite sussidi e politiche di sostegno. Tale impulso si è intensificato durante il primo mandato di Trump, quando gli Stati uniti hanno avviato la guerra commerciale e hanno introdotto controlli all’esportazione di tecnologie avanzate, in particolare nel settore dei semiconduttori. Questo trend è continuato nel mandato di Joe Biden e si è inasprito con il ritorno alla Casa bianca di Trump.
Le camere di commercio occidentali in Cina hanno lamentato negli ultimi anni che le politiche industriali e di approvvigionamento favoriscano sistematicamente i produttori locali, riducendo le opportunità per le imprese straniere.