La primavera è arrivata anche in Svezia.

Tanti piccoli segnali che fanno aprire il cuore. La luce naturalmente è il primo segno che abbiamo lasciato alle spalle l’inverno. E poi fiorellini che spuntano nei prati con i loro tenui colori e gli uccellini che ci svegliano con i loro canti.

E c’è il ritorno degli uccelli migratori. Ogni anno regolarmente in questo periodo il cielo è solcato da stormi a uccelli che volano sopra di noi in formazione a V.

Sono le gru che affrontano un lunghissimo viaggio dal Mediterraneo fino al Nord in marzo/aprile per poi tornare indietro in autunno.

Insieme ad amici sono andato al lago di Hornborgarsjön vicino a Skara.

Un pò scettico in verità, ma quando sono arrivato sono rimasto affascinato e non sarei più voluto andare via.

C’erano migliaio di gru cenerine intorno al lago provenienti dall’isola di Rügen in Germania con un volo di un solo giorno sfruttando le correnti termiche proprio come un’aliante.

Il lago non è troppo profondo e permette loro di dormire al sicuro da predatori come per esempio le volpi. Dormono in piedi su una zampa che però cambiano per facilitare la circolazione. E ce n’è sempre una che fa la guardia.

I contadini della zone, che all’inizio erano infuriati con gli uccelli perché si nutrivano nei campi appena seminati, ora hanno cambiato atteggiamento.

Il comune li nutre così restano nella riserva intorno al lago e non vanno sui campi e aiutano l’economia della zona portando i turisti.

Lo spettacolo era impressionante; un mare grigio in continuo movimento si stendeva davanti a me, mentre il loro richiamo era talmente forte da poter essere udito anche a distanza. Sono uccelli maestosi che pesano fino a 7 kg ed hanno un’apertura alare di circa due metri di larghezza.

Ce n’erano migliaia, sembravano senza fine, molte sul prato e altre nell’acqua degli stagni, così tante che era difficile contarle per un comune spettatore come me. Ogni tanto qualche uccello si alzava in volo e spariva ed altri arrivavano.

Uno spettacolo!

Gli esperti quel giorno, il 3 aprile, ne hanno conteggiati con i binocoli 18500 .

Purtroppo non si sono esibite nel ballo. Le loro danze sono spettacolari. Si alzano fino a quattro metri da terra, corrono in cerchio, fanno delle piroette intervallate da una marcia maestosa per poi fermarsi e mostrare la loro apertura alare.

Ma niente da fare quel giorno.

È mancata la danza, ma è rimasto lo spettacolo e lo stimolo per ritornare ad ammirarle.

Massimo Apolloni
Foto di Massimo Apolloni