Roma, 2 mag. (askanews) – Kiev e Washington hanno firmato “un accordo minerario storico sull’uso congiunto delle risorse ucraine con gli Stati Uniti”. E’ questa la valutazione del capo dell’Ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mikhailo Podolyak, dopo che le due parti hanno ufficializzato l’intesa sulle terre rare e altre risorse ucraine. “Questo risultato strategico conferma che l’Ucraina si è letteralmente guadagnata il diritto di parlare alla pari con le superpotenze”, ha scritto su X, aggiungendo che il testo non prevede alcun “debito”, “alcun obbligo di compensazione per il costo dei precedenti aiuti militari statunitensi”. Secondo quanto affermato da Podolyak, inoltre, “le severe richieste delle precedenti bozze di accordo sono state respinte con successo”. Il funzionario ucraino ha quindi confermato un orizzonte temporale di “10 anni per la ripresa” del Paese, con “tutti i profitti derivanti dagli investimenti” che “saranno reinvestiti in Ucraina almeno fino al 2034” e “miliardi” di dollari destinati “allo sviluppo infrastrutturale e tecnologico”.
L’accordo è stato raggiunto nella tarda serata di mercoledì, dopo settimane di tese trattative che hanno temporaneamente bloccato gli aiuti di Washington a Kiev. L’Ucraina è riuscita a ottenere condizioni più favorevoli dagli Stati Uniti prima di firmare l’intesa sui minerali. Kiev ha infatti convinto il presidente Trump ad abbandonare alcune delle sue richieste chiave, ma non è riuscita a includere le garanzie di sicurezza americane nell’accordo. Dalla capitale ucraina hanno quindi pubblicizzato il documento finale come una partnership paritaria tra Kiev e Washington, un netto cambiamento rispetto ad alcune delle bozze precedenti, descritte dal presidente Volodymyr Zelensky, come una richiesta degli Stati Uniti di “vendere il Paese”. L’accordo firmato, visionato dalla Cnn, sembra effettivamente essere più favorevole all’Ucraina rispetto ad alcune delle versioni precedenti. Zelensky ha dichiarato ieri che la firma dell’accordo sui minerali è stata “il primo risultato dell’incontro in Vaticano”. “Il presidente Trump e io abbiamo sfruttato al massimo ogni minuto del nostro tempo. Ne sono grato”, ha detto. Ecco i punti principali dell’intesa.
AIUTI
Fondamentalmente, l’accordo non prevede che Kiev rimborsi gli Stati Uniti per gli aiuti già ricevuti – una concessione fondamentale da parte di Trump, che da tempo inquadra l’intesa come un “rimborso” da parte dell’Ucraina agli Stati Uniti. Inizialmente Washington aveva chiesto una quota di 500 miliardi di dollari delle terre rare e di altri minerali ucraini in cambio degli aiuti già forniti a Kiev. Quando Zelensky ha respinto l’idea, Trump lo aveva definito “un dittatore”.
Al contrario, l’accordo siglato mercoledì prevede che la futura assistenza militare americana all’Ucraina sarà considerata parte degli investimenti statunitensi in un fondo congiunto per la ricostruzione, che verrà utilizzato per investire nelle risorse naturali dell’Ucraina. Una impostazione comunque senza obblighi messi nero su bianco, ma contemporaneamente alla firma dell’accordo è arrivato il via libera dell’amministrazione americana a forniture di armamenti per almeno 50 milioni di dollari.
RISORSE NATURALI
L’accordo conferisce agli Stati Uniti diritti preferenziali, ma non esclusivi, sull’estrazione mineraria in Ucraina e stabilisce che Kiev avrà l’ultima parola su cosa e dove verrà estratto. L’Ucraina manterrà inoltre la proprietà del sottosuolo. “Tutte le risorse sul nostro territorio e nelle nostre acque territoriali appartengono all’Ucraina. È lo Stato ucraino a determinare dove e cosa estrarre”, ha dichiarato la ministra dell’Economia ucraina Yulia Svyrydenko, che ha firmato l’accordo a nome del suo Paese. E sebbene Trump abbia definito l’accordo un’intesa sulle “terre rare”, esso va ben oltre, includendo altre risorse naturali come petrolio, gas naturale, oro e rame.
RISORSE ESISTENTI E NUOVI PROGETTI
L’accordo è limitato ai nuovi progetti, il che significa che Stati Uniti e Ucraina dovranno investire per ottenere profitti. Sono escluse le attività minerarie esistenti che già generano entrate per il governo ucraino. Questa clausola mette in discussione i benefici dell’accordo per gli Stati Uniti. Sebbene l’Ucraina disponga di ingenti riserve di diversi materiali preziosi, il processo per estrarne alcuni è costoso e tecnicamente difficile. Gavin Mudd, direttore del Critical Minerals Intelligence Centre presso il British Geological Survey, ha dichiarato all’organizzazione no-profit Science Media Center che la produzione di alcuni minerali, come titanio, litio o grafite, potrebbe essere realizzata rapidamente, se le regioni in cui si trovano i giacimenti fossero sicure. “Tuttavia, nel caso delle terre rare, ci vorranno anni per aumentare la capacità produttiva”, ha detto. “Saranno necessari studi per valutare e determinare il modo migliore per estrarre i giacimenti, processare i minerali e produrre un concentrato ricco, e sarà necessaria una nuova raffineria per produrre metalli e ossidi ad alta purezza da utilizzare in numerose tecnologie. Tutto ciò si accompagna alla necessità di estrarre effettivamente i minerali”.
Il TONO DEL TESTO: LA RUSSIA E’ L’AGGRESSORE
A vantaggio dell’Ucraina, l’accordo adotta anche un linguaggio forte sulla guerra con la Russia. Indica Mosca come aggressore nel conflitto, discostandosi da alcune delle precedenti dichiarazioni di Trump sulla responsabilità dell’Ucraina e di Zelensky per la guerra. L’accordo definisce inoltre l’obiettivo di “un’Ucraina pacifica, sovrana e resiliente” – un passo notevole rispetto alle affermazioni di Trump di inizio anno, secondo cui “un giorno l’Ucraina potrebbe essere la Russia”.
GARANZIE UE
L’accordo mantiene aperta la porta a una potenziale futura adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, affermando che gli investimenti devono essere effettuati in conformità con gli obblighi dell’Ucraina in quanto Stato candidato all’Ue. L’intesa aggiunge che, se l’Ucraina dovesse aderire all’Unione in futuro, questo accordo verrebbe rinegoziato “in buona fede”. Kiev ha invece abbandonato la sua richiesta fondamentale che gli Stati Uniti forniscano garanzie di sicurezza nell’ambito di questo accordo. È stata proprio questa richiesta a portare al fallimentare incontro tra Zelensky e Trump nello Studio Ovale a febbraio.
LA VALUTAZIONE USA
I termini dell’accordo dimostrano anche che gli Stati Uniti si sono assicurati una serie di vantaggi. Il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent lo ha definito una “partnership economica storica”, affermando in una dichiarazione che “segnala chiaramente alla Russia che l’amministrazione Trump è impegnata in un processo di pace incentrato su un’Ucraina libera, sovrana e prospera a lungo termine”. L’accordo specifica che i guadagni e gli altri pagamenti effettuati nell’ambito dell’intesa saranno esenti da imposte e non soggetti ad alcun prelievo o dazio da parte dell’Ucraina.