Roma, 15 mag. (askanews) – Il quadro normativo necessario perché la Bce possa decidere se creare un euro digitale potrebbe non essere pronto prima dell’inizio del prossimo anno. I governi dell’Unione europea potrebbero raggiungere un accordo sulla questione prima della pausa estiva. I lavori al Parlamento Ue “sono un po’ più indietro”, perché ci sono state le elezioni, e in questo caso un eventuale accordo potrebbe essere raggiunto per l’autunno. È il quadro della situazione illustrato da Piero Cipollone, il componente del comitato esecutivo della Bce responsabile di sistemi di pagamento e del progetto sull’euro digitale, durante un dibattito organizzato a Parigi dalla Banca di Francia.
“L’idea iniziale era che il processo avrebbe potuto essere un po’ più veloce. Ma non è una questione facile, stiamo facendo qualcosa di importante e dobbiamo assicurare di raggiungere una decisione solida. Spero di avere tutto pronto a livello legislativo per l’inizio del prossimo anno”, ha detto.
Inizialmente il consiglio direttivo della Bce puntava ad avere la normativa necessaria approntata per ottobre, in modo da poter decidere se procedere alla fase finale del progetto, per l’emissione dell’euro digitale, che richiederebbe altri due o tre anni di lavoro.
Cipollone ha ripercorso le varie argomentazioni secondo le quali, a detta della Bce, l’euro digitale è necessario in questa fase per adattare la moneta della Banca centrale alle nuove tecnologie. Tra queste ha citato il rischio che le banche perdano la capacità di effettuare una valutazione sull’affidabilità creditizia dei clienti.
“Quando paghiamo con una carta di pagamenti straniera, le banche europee perdono le commissioni. Quando paghiamo con un meccanismo digitale, come Apple Pay o PayPal, le banche Ue perdono le commissioni ma anche i dati”, ha rilevato. (fonte immagine: Banque de France).