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Difesa, da Commissione Camera ok ad acquisto tecnologia militare Israele

Roma, 20 mag. (askanews) – La commissione Difesa della Camera ha dato parere favorevole allo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale che prevede l’acquisto di sofisticati velivoli Gulfstream G550, allestiti con tecnologia militare israeliana per missioni di guerra elettronica e spionaggio. Le opposizioni, che avevano chiesto una sospensione dell’esame del provvedimento, hanno votato contro e hanno protestato per l’assenza di un rappresentante del ministero della Difesa. A fare le veci dell’esecutivo c’era infatti Antonio Iannone, sottosegretario ai Trasporti.

“Il Pd – dichiarano i componenti democratici della commissione Difesa della Camera – ha votato contro il provvedimento del governo che autorizza l’acquisto di tecnologie militari da Israele. Si tratta di una scelta che riteniamo sbagliata e politicamente miope, soprattutto alla luce della drammatica escalation in corso nella Striscia di Gaza. Nel corso dell’esame in Commissione, abbiamo evidenziato la necessità di una riflessione politica più ampia su questo tema, in considerazione del contesto internazionale e della gravità degli sviluppi in Medio Oriente. Purtroppo, il governo ha ignorato completamente questo aspetto, scegliendo di non inviare nemmeno un rappresentante del Ministero della Difesa. Un’assenza che consideriamo grave e che dimostra un atteggiamento di preoccupante superficialità su un dossier tanto delicato. Come Partito Democratico abbiamo espresso con fermezza la nostra contrarietà, chiedendo che il Parlamento sia messo nelle condizioni di valutare con piena consapevolezza le implicazioni politiche, etiche e strategiche di decisioni di questo tipo”.

Marco Grimaldi, deputato di Avs, ha raccontato in aula che “un vicepresidente della Camera mi ha appena detto ‘stiamo acquistando da Israele tecnologia che però non ammazza bambini’. Ha detto che serve per la nostra sicurezza. Immaginate di comprare anche solo una vite da chi commette crimini di guerra?L’apartheid, l’occupazione, il genocidio è diventato il biglietto da visita per dire che compriamo quella tecnologia perché a noi conviene? Ma non ci facciamo schifo? Possiamo continuare a tenere rapporti commerciali con chi si è macchiato di questi crimini? Bisogna interrompere quelle relazioni, non acquistare più nulla da chi vuole lo sterminio di un popolo”.