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Dazi, Urso: con rappresaglie Ue “ci saremmo fatti male da soli”

Roma, 14 mag. (askanews) – Il governo italiano ha fatto bene ad adoperarsi per evitare reazioni “di pancia” o “ideologiche” ai dazi commerciali degli Stati Uniti, perché come dimostrano le analisi di Bce e altre organizzazioni, se l’Europa si fosse affrettata a varare rappresaglie alle misure di Trump “ci saremmo fatti male da soli, innescando una escalation difficile da fermare”. Lo ha rivendicato il ministro di imprese e made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo su queste tematiche durante una audizione all’aula del Senato.

“Ribadiamo anche oggi che non servono fughe in avanti, né esibizioni muscolari. Servono cautela, coesione e Unione di intenti – ha detto – di dimostrare che anche in questa vicenda l’Europa c’è”.

Secondo Urso in questa vicenda bisogna lavorare per “unire e non dividere l’Atlantico. Abbiamo sostenuto che era necessario agire e non reagire, che bisognava evitare reazioni di pancia, reazioni ideologiche, mentre qualcuno perfino ipotizzava il boicottaggio per rompere con gli Stati Uniti e saldare un’alleanza con la Cina. Un grave irrimediabile errore per la nostra Europa – ha avvertito -. Abbiamo con coerenza e pervicacia affermato in questa aula e nelle sedi europee, in tutte le sedi e nelle relazioni bilaterali che occorreva evitare di innescare una spirale di ritorsioni che avrebbe alimentato una guerra commerciale dannosa per tutti e forse irreversibile”.

“Le contromisure già annunciate dalla Commissione Ue avrebbero aggravato l’impatto negativo”. Urso ha citato alcuni studi, tra cui quelli della Bce in termini di ricadute negative sulla crescita economica. “Ci saremmo fatti male da soli se avessimo seguito chi voleva da subito reagire con misure ritorsive, innescando una escalation un po’ difficile da fermare”.

“Incisiva è stata la missione bilaterale (del presidente del Consiglio Giorgia) Meloni a Washington, come tutti le hanno riconosciuto. Ora siamo nella fase negoziale nella quale è necessario fornire il massimo supporto alla Commissione Ue, in uno spirito propositivo e coeso, con la convinzione che dobbiamo perseguire un risultato positivo come quello appena raggiunto, per esempio, dalla Gran Bretagna”. Alla fine, per quanto difficile, secondo il ministro “l’obiettivo deve essere zero dazi tra Europa e America”.