Bruxelles, 2 mag. (askanews) – “A volte un titolo di giornale può essere un po’ fuorviante, e dobbiamo essere molto chiari: al momento non c’è stata alcuna offerta formale agli Stati Uniti” nei negoziati in corso con l’Ue per scongiurare i dazi imposti dall’Amministrazione Trump. Lo ha affermato oggi a Bruxelles il portavoce per il Commercio della Commissione europea, Olof Gill, in riferimento a una intervista del Financial Times al commissario europeo al Commercio internazionale, Maros Sefcovic, dal titolo: “L’Europa è pronta a fare a Trump un’offerta commerciale da 50 miliardi di euro”.
Il portavoce, che ha parlato durante il briefing quotidiano per la stampa della Commissione europea, non ha tuttavia smentito l’articolo nella sostanza, in particolare riguardo alle possibili soluzioni che si stanno esplorando, seppure non siano ancora state proposte formalmente.
Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, per risolvere la disputa sui dazi, Sefcovic avrebbe proposto ai negoziatori americani di aumentare le importazioni nell’Ue di beni statunitensi, in particolare nel settore energetico (gas naturale liquefatto, Gnl) e agricolo (semi di soia), per circa 50 miliardi di euro, in modo da riequilibrare il deficit commerciale degli Stati Uniti rispetto all’Europa per quanto riguarda le merci, ma tenendo conto anche dell’avanzo che gli Usa registrano invece nel settore dei servizi.
Sefcovic ha anche riferito che ci sarebbero “certi progressi” verso il raggiungimento di un accordo nei negoziati che sta conducendo con le sue controparti statunitensi, il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer e il segretario al Commercio Howard Lutnick. Sempre secondo il Financial Times, il commissario avrebbe tuttavia anche avvertito che l’Ue non considererebbe accettabile il mantenimento di dazi Usa del 10% sui suoi beni come “soluzione equa” nei negoziati commerciali.
“Quello che è successo finora – ha spiegato Olof Gill rispondendo alle domande dei giornalisti – è che abbiamo discusso le aree in cui, da parte nostra, crediamo di poter potenzialmente trovare un accordo. Dobbiamo davvero sottolineare che siamo pienamente coinvolti nelle nostre discussioni con gli Stati Uniti. Una soluzione negoziata rimane il nostro chiaro e preferibile esito. Non faremo commenti dettagliati sui negoziati in corso, ma siamo assolutamente impegnati a trovare con gli Stati Uniti degli accordi che siano vantaggiosi per entrambe le parti. E questo è tutto ciò che possiamo dire per il momento”.
E anche se non c’è ancora un’offerta formale da parte dell’Ue, come annunciava il titolo del Financial Times, il portavoce ha inviato “a leggere il resto dell’articolo, perché ciò che il Commissario Sefcovic afferma chiaramente è che ci sono aree in cui potremmo valutare una maggiore cooperazione con gli Stati Uniti e, tra l’altro, questo è perfettamente coerente con quanto affermato dalla Commissione europea da quando il presidente Trump ha vinto le elezioni. Già a novembre, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva affermato che avremmo potuto valutare settori come l’energia, in particolare il Gnl, e alcuni prodotti agricoli, come la soia, dove ci sarebbe stato un buon potenziale per aumentare le importazioni dell’Ue dagli Stati Uniti”.
“Quindi – ha proseguito Gill – non c’è nulla di nuovo: stiamo semplicemente ribadendo che ci sono aree in cui crediamo di poter potenzialmente aumentare le nostre importazioni dagli Stati Uniti, e che ciò avrebbe anche l’ulteriore vantaggio di ridurre in una certa misura il surplus commerciale di beni di cui godiamo, ciò che sembra essere ancora una fissazione dall’altra parte dell’Atlantico”.
Comunque, ha insistito il portavoce, “non entriamo nei dettagli dei negoziati in corso, né a livello tecnico, né a livello politico. Ci saranno opportunità per noi, man mano che le cose progrediscono, di comunicare in modo più dettagliato e strutturato. E quando arriverà quel momento, lo faremo sicuramente”.
“Questa – ha aggiunto la portavoce capo della Commissione, Paula Pinho – è precisamente una delle opzioni che vengono esaminate, per poi discutere di scenari molto concreti, su cosa può essere offerto, e cosa ci si può aspettare in cambio. Ciò che è già stato detto molto, molto chiaramente è che siamo pronti a offrire zero dazi per zero dazi sui beni industriali, e si stanno valutando tutte le possibilità, tutti gli scenari man mano che andiamo avanti, mentre esploriamo le opzioni da presentare alle nostre controparti negli Stati Uniti”.
Quanto alle affermazioni di Sefcovic riportate nell’intervista, secondo cui l’Ue rifiuterebbe comunque, come troppo alti, dei dazi di base del 10% per esportazioni negli Usa, Olof Gill ha sottolineato: “Siamo stati molto chiari fin dall’inizio: non crediamo che i dazi siano di alcun beneficio, né per noi, né per gli Stati Uniti, né per l’economia globale. È proprio per questo, come ha detto Paola, che abbiamo preso la ferma iniziativa di esaminare le aree in cui possiamo non solo ridurre, ma eliminare i dazi. Questa è la logica dell’offerta zero per zero. Non entriamo nei dettagli, ma, come è noto c’è un’ottima offerta sul tavolo: parliamone”, ha concluso il portavoce.