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Al Festival Internazionale del Cinema di Pompei Risi, Amelio, Ward

Roma, 14 mag. (askanews) – Pompei si prepara ad accogliere il suo primo Festival Internazionale del Cinema, in programma da martedì 3 a sabato 8 giugno, sotto la direzione artistica di Enrico Vanzina e la presidenza e produzione di Annarita Borelli. Un evento che nasce dalla volontà di portare nel cuore della storia un racconto nuovo del mondo, attraverso il linguaggio potente e democratico del cinema. Il Festival vuole celebrare le identità culturali globali nel luogo che più di ogni altro incarna la memoria e la rinascita: Pompei. Un appuntamento che unisce cinema, arti visive, turismo, moda e comunicazione in un progetto internazionale che affonda le radici nel territorio ma guarda al mondo.

Otto i lungometraggi in concorso, provenienti da quattro continenti; una selezione che affronta i grandi temi della contemporaneità – memoria, giustizia sociale, conflitto generazionale, emancipazione femminile – con linguaggi e sensibilità differenti: “Nawi: dear future me” (Kenya/Germania): un’intensa storia di emancipazione femminile, candidata all’Oscar per il Kenya; “Petites mains / Striking at the Palace” (Francia): lotte sindacali al femminile in un hotel di lusso, tra realismo e ironia; “In the Nguyen Kitchen” (Francia): commedia musicale che racconta le identità migranti attraverso il rapporto madre-figlia; “La vida es otra cosa” (Messico): un road movie poetico tra madre e figlio nei paesaggi dello Yucatán; “Let’s meet at Angie’s bar” (Giappone): una favola surreale e magica sull’identità e l’inclusione; “Confidente” (Turchia): un thriller potente, tutto al femminile, ambientato in un sexy-call center durante un terremoto; “Sally’s Memory” (Cina): una riflessione sulla perdita e il ricordo in tre momenti della stessa famiglia; “Da cosa nasce cosa” (Italia): una commedia identitaria che ironizza sulle diversità culturali tra Nord e Sud Italia.

Tredici i cortometraggi italiani in concorso che raccontano invece il Paese attraverso lo sguardo di autori emergenti: un omaggio alle radici locali e alle trasformazioni della società contemporanea. Accanto a queste opere, una selezione fuori concorso di film d’autore – come “Stabat Mater” di Nazareno Nicoletti – aggiunge profondità e pluralità all’offerta cinematografica.

Ogni giornata del Festival sarà arricchita da un incontro con grandi protagonisti del cinema italiano, in un ciclo esclusivo di “dialoghi d’autore” che porterà il pubblico dentro la macchina creativa del cinema: il 4 giugno: “Fortapàsc” con Marco Risi, per riflettere sul giornalismo e la memoria civile; il 5 giugno: “La vita è una cosa meravigliosa” con Enrico Vanzina, per esplorare la tradizione della commedia all’italiana; il 6 giugno: “Hammamet” con Gianni Amelio e il DOP Luan Amelio Ujkaj, per analizzare la politica come racconto visivo; il 7 giugno: “Fantozzi” con Neri Parenti, per scoprire la costruzione di un personaggio cult della comicità italiana.

Il Festival si propone anche come laboratorio di idee, grazie a quattro panel tematici che metteranno in relazione il cinema con altri ambiti della società: cinema e territorio: uno spazio per analizzare come il cinema possa essere strumento di narrazione identitaria per le comunità locali, in un dialogo tra pubblico, enti e produttori indipendenti; cinema e linguaggio: con la partecipazione di studiosi dell’Accademia della Crusca, linguisti e semiologi, per discutere l’evoluzione della lingua italiana attraverso il grande schermo; cinema e costume: un confronto sul rapporto tra cinema, moda e società, con la partecipazione di stilisti, critici e designer italiani; cinema e turismo: in collaborazione con enti ministeriali, istituzioni regionali e università, per riflettere sul ruolo delle produzioni audiovisive nella promozione territoriale e nel marketing culturale.

Le proiezioni e gli incontri si terranno presso il nuovo complesso MaxiMall Pompeii, situato nel comune di Torre Annunziata. Si tratta di una struttura all’avanguardia, recentemente inaugurata, che rappresenta il centro esperienziale più innovativo del Sud Italia. Il cuore dell’offerta culturale e cinematografica è il Nexus MaxiMall Entertainment, dotato di sei sale cinematografiche con le più avanzate tecnologie audiovisive e un auditorium da 364 posti.

Il gran finale dell’8 giugno si svolgerà in un luogo simbolico e suggestivo: il Teatro del Parco Archeologico di Pompei, cornice ideale per concludere il Festival nel segno della bellezza e della memoria. La serata sarà condotta da Sergio Assisi, affiancato dal direttore artistico Enrico Vanzina e dalla presidente del Festival Annarita Borelli, in un intreccio di cinema, parole e musica. Durante la cerimonia verranno premiate le opere vincitrici delle sezioni lungometraggi e cortometraggi, selezionate per la loro capacità di interpretare il tema dell’identità culturale in maniera originale e profonda. I Premi alla Carriera celebreranno figure emblematiche del panorama artistico italiano: andranno a Neri Parenti, maestro della commedia cinematografica, e Luca Ward, celebre attore e doppiatore dalla voce inconfondibile.

Ad arricchire la serata, performance musicali e artistiche: l’Orchestra della Banda dell’Esercito Italiano, il mezzosoprano Lucia Rubedo, mentre lo scultore Domenico Sepe, autore anche dei premi ispirati alla rinascita della memoria che saranno assegnati durante la serata, si esibirà in dialogo dal vivo con il violino di Marta Pignataro, unendo gesto, suono e materia in una forma unica di arte vivente.

Annarita Borelli, presidente e produttrice del Festival ha spiegato: “Questo Festival è nato da una visione: raccontare il mondo da Pompei, attraverso il cinema. Un progetto necessario, che vuole diventare punto di riferimento culturale, ma anche economico e sociale. Insieme ad Enrico Vanzina abbiamo costruito un programma che è specchio del presente e finestra sul futuro. Il nostro desiderio è che Pompei diventi, ancora una volta, un crocevia internazionale. Che il cinema riporti qui il mondo”.

Enrico Vanzina ha aggiunto: “Camminando a Pompei ho provato un’emozione sconvolgente. Questo Festival nasce dal bisogno di proteggere e valorizzare l’identità culturale in un mondo dove tutto tende all’omologazione. Il cinema è una delle ultime forme artistiche capaci di difendere la diversità e raccontare il mondo con punti di vista unici. È proprio attraverso film provenienti da ogni parte del Pianeta che vogliamo contrastare l’appiattimento culturale e stimolare una riflessione profonda sulla nostra epoca”.