Roma, 12 mag. (askanews) – Torna PhEST, il Festival internazionale di fotografia e arte che quest’anno celebra la sua decima edizione a Monopoli, in Puglia. Due le novità di quest’anno: l’anticipazione della data di avvio del festival all’8 agosto e l’estensione del periodo a oltre 3 mesi, fino al 16 novembre, in modo da incentivare le attività culturali e turistiche del territorio, trasformando la città in un laboratorio diffuso di arte e ispirazione.
Confermata la squadra alla guida, con la direzione artistica di Giovanni Troilo, quella organizzativa di Cinzia Negherbon, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e quella per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara. Tornano anche la PhEST Pop-Up Open Call (dal 12 al 25 maggio), le letture portfolio gratuite nei giorni di inaugurazione, e le visite guidate a cura degli artisti (8-9-10 agosto e nei weekend dell’edizione), i progetti speciali e le residenze d’artista, sul territorio e non. Tema dell’anno “This Is Us – A Capsule to Space”, un viaggio visivo e concettuale lungo 10 anni di storia del festival, che interroga la nostra identità collettiva e il nostro lascito per l’universo.
Protagonista della mostra madrina, curata da Giovanni Troilo e Arianna Rinaldo, quest’anno sarà il celebre fotografo britannico Martin Parr, uno dei fotografi documentaristi più conosciuti della sua generazione, noto per il suo sguardo ironico e tagliente sulla società contemporanea, che presenterà per la prima volta in Puglia un’ampia selezione dei suoi lavori. Inoltre, il 27 e 28 settembre, Parr sarà a Monopoli per una talk gratuita e la proiezione del suo film “I am Martin Parr”. A questo si aggiunge, sempre da settembre, a Matino, una sua personale dedicata al food in occasione di Yeast Photo Festival, con cui PhEST ha avviato una collaborazione per offrire al pubblico l’opportunità di immergersi in un doppio percorso espositivo sul grande fotografo britannico.
Già confermati alcuni ospiti internazionali e nazionali. Un altro grande protagonista della storia della fotografia, Alexey Titarenko, sarà presente con una selezione di immagini da City of Shadows, il suo lavoro più rappresentativo e influente; torna l’artista britannico Phillip Toledano, già ospite dei PhEST nel 2021, che esperimenta da qualche anno con l’Intelligenza artificiale per raccontare il genere umano e la sua storia (o la possibile riscrittura delle Storia), con il suo ultimo progetto We Are At War; sarà presente anche Zed Nelson con il suo imponente progetto The Anthropocene Illusion che racconta il rapporto tra gli essere umani e la natura, anelata ma allo stesso tempo sempre più modificata, e il forte ma artificioso desiderio umano di esserne parte e al contempo la distruzione dell’ambiente caratteristico di questa ultima epoca storica.
Inoltre, ci sarà l’irriverente artista irlandese Rhiannon Adam che racconta nella serie Rhi-Entry il suo sogno infranto di partecipare al primo viaggio civile sulla Luna organizzato con 8 prescelti e fortunati dal milionario e collezionista giapponese Yusaku Maezawa, che ha poi cancellato il progetto; l’artista visivo italiano Lorenzo Poli, architetto di formazione, viaggiatore instancabile e appassionato di storia, miti e spiritualità, con una selezione della sua serie artistica in corso: un’indagine su come l’umanità contemporanea stia scolpendo la modernità nel corpo della Terra proprio come i geoglifi ancestrali rivelano le storie del nostro passato, senza tralasciare riflessioni sull’ambiente e la colonizzazione fisica e culturale.
Il tema di questa decima edizione esplora attraverso fotografia, arte contemporanea e installazioni memoria, identità, relazioni umane, tecnologia e natura, immaginando cosa potrebbe rappresentare al meglio l’umanità per un ipotetico osservatore extraterrestre. Un dialogo tra passato e futuro, tra scienza e immaginazione, tra ciò che lasciamo dietro di noi e ciò che vogliamo tramandare. L’incontro tra discipline diverse – dalla fotografia alla scultura, dall’arte interattiva alla narrazione visiva – darà vita a un’esperienza immersiva e multidimensionale, invitando il pubblico a interrogarsi sul proprio posto nell’universo e sul significato stesso dell’esistenza umana.